Rassegna stampa sulle opere di Luciana Cornale.

[...] La maestria artigianale di Luciana Cornale si è perfettamente fusa ad una sensibilità artistica straordinaria. Ha mostrato che infondendo al materiale, di cui sono fatte le sue figure, l’alito magico della creazione, l’inconscio può emergere nel reale, lasciandoci attrarre dal suo incantesimo. [...]

[...] Non possiamo affermare con assoluta certezza che le “bambole-scultura” di Luciana Cornale [...] siano esclusivamente delle streghe ineffabili. Probabilmente sono anche altro: maschere, personaggi, animali, vegetali, forze della natura [...] non soltanto streghe ma presenze di un mondo “altro” che l’artista scopre dalle antiche leggende della sua terra veneta e che innesta in un fantastico universale denso di miti e di fantasia [...]

Luciana Cornale [...] modella con le mani e con il cuore personaggi misteriosi che le escono, imprevisti e irriverenti, da strani anfratti dell’anima: spiritelli e fate in eterna metamorfosi di corpi improbabili. [...] Sempre ostinati a inquietarti con il loro corpo di stoffa imbottita [...] che si deforma in tanti esseri all’apparenza alieni. Ma è solo il più raffinato dei loro scherzi. Perché, in realtà, a guardarli bene hanno catturato su di sé la storia, la poesia e la natura, in una parola lo spirito di questo luogo incastonato tra i monti. Si piegano nell’eleganza di una linea curva come le forme sinuose del liberty sulle facciate dell’architettura della Recoaro primo novecento, vezzeggiano con una foglia di vetro dorato sul capo come i decori della belle époque da ville d’eau [...] (Floriana Donati)

[...] L’artista recoarese dimostra che tra noi c’è ancora chi può trovare la sintonia con il linguaggio della natura che ai più risulta da tempo estraneo, estinto irrimediabilmente perduto. Ma, al di fuori della suggestione coinvolgente che emana dai personaggi che ella costruisce, e con i quali intesse dialoghi cifrati, c’è anche l’aspetto puramente tecnico, c’è da valutare la qualità della fattura eccezionalmente originale, il suo modo di fare contemporaneamente pittura e scultura, di invadere lo spazio con le proprie opere che possono essere appese, deposte o fluttuare, possono navigare, pendere, arrampicarsi, volare. (Renzo Margonari)

Luciana Cornale realizza le sue [...] creature, fantasmatiche ed ambigue, con una cura esecutiva che rivela un infinito amore per la definizione di ogni minimo particolare, raggiungendo nel processo creativo uno straordinario equilibrio delle sue diverse facoltà [...] (Giuliano Menato)

Dunque, e indubitabilmente, Luciana Cornale attinge il fiabesco (la frase sottolineata appartiene a quei recenti “topoi” che sì concorrono all’evoluzione della parlata nazionale, ma non sempre al suo miglioramento) e, affermiamolo subito, lo attinge in un modo tutt’altro che smanceroso, come invece non ci pare sia il caso di tanta favolistica visuale confidante in una näiveté affettata e sdolcinata. (Dino Pasquali)

[...] Su una personalissima linea di rapporto fra archetipo, arte e mito vanno dunque collocate le opere della nostra Luciana Cornale, evitando ogni interpretazione di una artigianalità fine a se stessa o di un decorativismo estetizzante in cui rischiano di cadere anche alcuni addetti ai lavori[...] (Luigi Rucci)

[...] Sono figure inquietanti, dalle lunghe ali raccolte, pronte per spiccare il volo, lo sguardo emblematico perduto in un altrove che non fa parte del nostro mondo, forme materiali che racchiudono l’alito magico della creazione così che l’inconscio emerge dal buio attirandoci ipnoticamente nel suo incantesimo. Quando ho visto le Anguane di questa artista così schiva e sensibile in una mostra a Lugano, in Svizzera, ho capito che si tratta davvero di opere di magia, di una magia arcana e primordiale che arriva a noi da ere lontane e insondabili [...] (Dario Spada)

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